L'Italia della miseria e del dovere cristiano “In questi paesi più nessuno credeva in Dio, non se ne curava affatto, non si ricordava di aver creduto; ciò era accaduto senza difficoltà, senza conflitti, senza violenza e pretesa di alcun genere, senza nemmeno una vera discussione, con la stessa facilità con cui un oggetto pesante, un tempo trattenuto da un impedimento esterno, torna alla sua posizione di equilibrio non appena lo si molla. Le credenze spirituali umane, mi dissi, erano forse lungi dall’essere quel blocco massiccio, solido, irrefutabile, che ci si raffigura di solito: forse esse erano invece nell’uomo ciò che c’era di più fugace, di più fragile, di più pronto a nascere e a morire. Michel Houllebecq – "Le possibilità di un’isola" Italia, chi siamo? Dov’era la tua povertà? Cos’era la nostra povertà? E i sogni dei nostri padri? (Pier Paolo Pasolini corre tra dune e immondizia a Sabaudia). E tutte le nostre miopie, le nostre meschinità? Dov’erano? L
Poi mi domandava che cosa fosse uno Stato totalitario. Io rispondevo: E' uno stato dove tutto ciò che non è proibito, è obbligatorio.