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Le banche e la finanza internazionale ci affamano: tutti schiavi.

Nell’estate del 2007 scoppia la bolla immobilaria dei mutui sub-prime, milioni di cittadini americani, indebitati fino al collo, non riescono più a pagare i mutui in continuo aumento e si dichiarano insolventi. Le banche, che per anni hanno offerto mututi agevolati e senza garanzie anche a compratori a forte rischio di insolvenza, si ritrovano in carenza di liquidità.

C’è bisogno di “cambiare cavallo”, cioè di speculare su altri prodotti. La finanza capitalista terminale è come come specie di squalo che non riesce mai a stare fermo. Si passa immediatamente al petrolio e ai prodotti agricoli.

Rapporto delle quotazioni di:

- grano (Corn Continuos)
- petrolio (Light Crude Continuos)
- servizi finanziari (DJ EuroSTOXX Financial)
- edilizia (DJ EuroSTOXX Construction)



Il petrolio in aumento vertiginoso? Tutto già pianificato tre anni fa dall’ultra-segreto gruppo Bilderberg, un consorzio di lobbisti provenienti da banche, mondo degli affari, politica, accademie e petrolieri, che si riunì a Monaco nel 2005 e decise il raddoppio dei prezzi nel giro di due anni.

Lo stesso dicasi della banca Goldman Sachs ( a cui, per inciso, sono collegati i nostri Prodi, Draghi e Padoa Schioppa) che ha “previsto” che «il barile arriverà a 200 dollari». in modo «inevitabile». Se la cantano e se la suonano. Goldman Sach gestisce (e manipola) il GSCI, l’indice dei prezzi delle materie prime più usato nel mondo, e nel GSCI il greggio ha un «peso» sproporzionato. Utilizza il giochetto dei “futures”, delle previsioni: “facendo audaci previsioni di straordinari rincari imminenti, essi gettano benzina sul fuoco rialzista in una sorta di profezie auto-avverantisi”. Comprano partite di grano e petrolio, dichiarano che i prezzi saliranno alle stelle, fanno aumentare artificialmente il prezzo e rivendono a prezzo maggiorato con ricavi netti dell’ordine di milioni di milioni di euro.

Un gioco al rialzo stile “o la va o la spacca”. Questo è diventato il sistema economico occidentale, una “Las Vegas” globale, il capitalismo terminale come puro gioco d’azzardo, in cui i giocatori più perdono più puntano. Noi cittadini, uomini, massa, siamo niente in questa lotteria. Lottiamo se va bene per mille euro al mese. Altri decidono se avremo una maledetta casa nella vita, se potremo continuare a muoverci con la macchina o ricominciare ad andare a piedi. Altri decidono se potremo permetterci il pane quotidiano nel prossimo futuro. I politici non c’entrano. Come diceva la voce profetica di Ezra Pound, loro sono “i camerieri dei banchieri”. Il nostro vero nemico è chi decide di affamarci. Tornerò a votare solo nel momento in cui, al posto dei simboli di Berlusca e Veltroni ci saranno quelli di chi decidono veramente la politica e l’economia mondiale, Goldman Sachs, Rothschild, Rockefeller, Citybank, J.P. Morgan. Warburg, Wilson, Harriman, Carnegie, Bush, Hoppenheimer, Milner, ecc.

La vera democrazia è quella in cui conosci i tuoi padroni, i tuoi veri padroni.

Il sistema di potere in cui viviamo è essattamente l’opposto: andrebbe in realtà chiamato “stegocrazia” dal greco stégos, che significa "tetto, coperchio" (che nasconde) o stèganos (nascosto), e kratos (da kratéo, comandare, governare). Ossia "mi nascondo ma esercito il potere".

Nel grande tappeto verde dell’economia mondiale, per i “padroni del mondo” noi non siamo nemmeno il Fantozzi apotropaico che accompagna il ducaconte Semenzara al casinò di Montecarlo. Siamo solo schiavi, animali da macello. Le fiches con cui puntare sul nero e sul rosso. Siamo “robba”. Numeri da statistiche. Ma non durerà molto. Avete mai visto Fantozzi quando si incazza?



(*Nella foto, una metafora dell'economia capitalista agonizzante)

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