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Visualizzazione dei post da giugno, 2006
Sembra una nuvola ma non lo è Barcelona 27.03.06
I complottisti e le cicatrici del cielo Voglio chiarire fin dall’inizio la mia posizione: sono un complottista. Inequivocabilmente. C’è chi trascorre la propria vita prendendosi il lusso di non scegliere, di custodire le abitudini come sommo bene, di non pretendere niente di più che qualche fine settimana in coda, di nutrirsi di omogeneizzati al cianuro, di adorare feticci dietro le vetrine dei grandi magazzini cattedrali, di vantarsi di non aver mai cambiato idea dall’età di dieci anni, di credere nei miti del progresso apriorisiticamente. Coloro che hanno deciso di fidarsi. Io ho deciso di dubitare. Perchè? Forse perchè ho un’innata idiosincrasia per “la maggioranza” e soprattutto per “la maggioranza che si sta trasformando in totalità” ( o globalità se vogliamo). Parafrasando Nanni Moretti “ma non perchè non creda nelle persone. Io credo nelle persone. Non credo nella maggioranza delle persone”. Se si vuole passare veramente dall’altra parte dello specchio bisogna
L'incipit è sempre la parte più difficile del racconto. Se temete il giudizio degli altri; se le platee vi spaventano; se i rimorsi di coscienza vi tormentano nel letto; se rinnegate spesso le vostre idee; se considerate il blog come una terapia psicoanalitica; se pensate che Dio parli con il sax di John Coltrane; se avete deciso di dubitare; se sapete riconoscere di chi fidarvi; se siete stanchi di farvi prendere per il culo; se siete convinti che un giorno smetterete con l’alcool; se considerate la solitudine una posizione privilegiata E le relazioni sociali uno sforzo necessario; ma soprattutto se vi piace leggere ma non vi piace scrivere ricordate che “Il destino si riconosce e rivela il suo chiaro e rigoroso volto nella coscienza di dover fare ciò di cui non abbiamo voglia”. (J. Ortega y Gasset) Scusatemi, devo andare a lavoro